Flipped classroom

In questo contributo vi racconto la mia esperienza con la flipped classroom, cercando di sottolineare gli aspetti positivi di questa metodologia e le attenzioni da avere nel momento in cui si desidera applicarla.

Qual è il modo migliore per rendere dinamiche e coinvolgenti le nostre lezioni? Una possibilità è quella di dedicare il tempo che abbiamo a disposizione ad attività che richiedono la risoluzione di problemi (anche complessi), la realizzazione di project-work (anche a livello multidisciplinare), l’applicazione della teoria con modalità ludiche.

Il processo di apprendimento diventa più efficace se si trasforma l’ora di lezione in modo da renderla maggiormente produttiva e funzionale: la flipped classroom contribuisce a raggiungere questo obiettivo.

Che cos’è?

Classe capovolta o classe rovesciata: questa è la traduzione di flipped classroom. La “classica” lezione nella quale l’insegnante spiega e, in seguito, assegna per casa gli esercizi, viene – appunto – rovesciata o capovolta: inizialmente viene assegnato lo studio per casa (fornendo agli studenti materiale multimediale); in seguito, in classe, l’insegnante propone attività pratiche, concrete, applicative della teoria.

La metodologia della flipped classroom prevede una trasformazione del ruolo dell’insegnante: non più solamente l’esperto nella materia, ma – in aggiunta – facilitatore del processo di apprendimento, perché ha l’opportunità di personalizzare la didattica, proponendo anche momenti collaborativi e cooperativi.

Si tratta di una metodologia estremamente stimolante per l’insegnante, perché permette di elaborare attività legate alla realtà, che richiedono una preparazione precedente da parte degli studenti: un aspetto importante e che caratterizza la flipped classroom è legata alla responsabilizzazione degli studenti, poiché ognuno – in autonomia – gestisce i propri tempi di apprendimento.

Importante è fornire materiale di studio multimediale il più possibile ampio e completo, poiché gli studenti hanno la necessità di attingere da fonti di diverso tipo: questo materiale può essere reperito in rete o creato appositamente dall’insegnante.

L’attività che poi viene proposta in classe può essere concretizzata attraverso diverse modalità: semplice risoluzione di esercizi; dibattito/confronto sui concetti appresi e scambio reciproco tra studenti, per supportarsi a vicenda nell’apprendimento; risoluzione di un problema reale, con confronto sulle possibili soluzioni.

Se la flipped classroom è programmata ed è proposta in modo costante, supporta l’insegnante dal punto di vista della valutazione, poiché permette un monitoraggio continuo dei progressi degli studenti, con l’obiettivo di ottenere una valutazione sempre più autentica, perché si focalizza non tanto sulle conoscenza, quanto sulle competenze.

Quali sono i vantaggi di questa metodologia?

Sintetizzando quando scritto in precedenza, è possibile elencare quelli che sono i punti di forza della flipped classroom.

  1. Lezioni più attive: rispetto alla lezione “tradizionale”, l’insegnante può proporre molte attività diverse, a seconda dell’obiettivo che si pone inizialmente, anche per stimolare la curiosità verso le singole materie.
  2. Studenti più responsabili: se presentata e motivata in modo adeguato, questa metodologia richiede attivazione e impegno da parte degli studenti.
  3. Personalizzazione dell’apprendimento: ogni studente ha la possibilità di gestire il proprio “tempo di apprendimento”, poiché – rispetto all’ora di lezione – la fruizione del contenuto multimediale su cui è richiesta la preparazione è gestibile da loro in modo autonomo, soprattutto nei tempi.
  4. Possibilità di approfondire gradualmente: il percorso che propone l’insegnante può essere segmentato e prevedere una serie di step intermedi, soprattutto quando la classe e/o i singoli studenti manifestano difficoltà di diverso tipo.
  5. Materiale pronto e/o riutilizzabile: la rete fornisce materiale di buona qualità, ma l’insegnante può creare personalmente del materiale, che poi è replicabile senza limiti.
  6. Rapporto con la famiglia: Dove è possibile, la famiglia ha la possibilità di supportare gli studenti da casa; inoltre, è facilmente verificabile l’impegno da parte degli studenti stessi.

Quali attenzioni?

Se i vantaggi sono molti, è bene anche porre l’attenzione sulle eventuali difficoltà che si possono verificare nell’applicazione di questa metodologia.

  1. Organizzazione iniziale per l’insegnante: rispetto alla didattica tradizionale, l’impianto di base della flipped classroom richiede un impegno iniziale importante da parte dell’insegnante, sia nel reperire/realizzare il materiale da fornire agli studenti per lo studio personale, sia nel predisporre le attività da proporre in classe (se non si tratta di semplici esercizi applicativi della teoria).
  2. Tecnologie: non sono da escludere alcune problematiche di tipo tecnico (pc non funzionante, connessione alla rete internet, password dimenticate, ecc.) che possono incidere sulla realizzazione del compito a casa.
  3. Motivazione degli studenti rispetto al lavoro a casa: se dovesse mancare, la flipped classroom perderebbe la sua caratteristica principale; ecco allora che l’insegnante – nel presentare questa metodologia didattica – gioca un ruolo fondamentale.

Esperienza in classe

Nella mia esperienza di insegnamento ho sperimentato (e tuttora sto sperimentando) con successo la metodologia della flipper classroom, sia in matematica che in informatica.

Di seguito ho riportato due attività (una per materia) che hanno avuto buoni risultati in generale. In coda ad ogni esperienza sono presenti, inoltre, alcuni commenti da parte degli studenti, condivisi al termine dell’attività.

Cerchia l’ingegno!

In matematica ho proposto un’attività legata al cerchio e alla circonferenza.

Lezione 1 (1 ora) – Presentazione. Inizialmente ho introdotto la flipped classroom (caratteristiche di questa modalità di lezione, importanza del lavoro personale a casa, applicazioni in classe). In seguito ho presentato il materiale multimediale per lo studio a casa: video di YouTube (autoprodotti e non), pagine web con concetti teorici spiegati in modo sintetico ma esaustivo, mappe concettuali (sempre di tipo multimediale).

Lezione 2 (1 ora) – Attività pratica. Utilizzando uno spazio ampio tale da permettere una certa dinamicità, ho proposto un’attività pratica che prevedeva un insieme di esercizi (con diversi livelli di difficoltà). Partendo da oggetti di uso comune (orologio con quadrante tondo, lattina, moneta, ecc.), di forma tonda, ho richiesto la misurazione, il calcolo, il ragionamento; tutto riconducibile a concetti teorici di cerchio e circonferenza.

Lezione 3 (1 ora) – Feedback e rinforzo. Ho dedicato una lezione alla raccolta di impressioni da parte degli studenti, sia rispetto al materiale multimediale fornito per la preparazione a casa, sia sull’attività pratica svolta in classe. In alcune classi si è reso necessario un rinforzo dei concetti teorici; in altre si è potuto approfondire la teoria, proponendo alcuni esercizi di livello superiore, sempre legati alla realtà.

Lezione 4 (1 ora) – Esercitazione a gruppi. Per concludere questa attività, ho proposto un’esercitazione a gruppi, con esercizi applicativi della teoria, per valutare le competenze acquisite.

La voce degli studenti:

  • “Mi sono piaciute le attività pratiche”
  • “Questo modo di lavorare è più concreto rispetto a fare esercizi teorici”
  • “Preferisco questo modo di lavorare, rispetto a fare le solite verifiche”

Caccia al tesoro informatica

In informatica ho proposto un’attività legata alle ricerche web.

Lezione 1 (1 ora) – Presentazione. Così come per l’attività di matematica sopra descritta, inizialmente ho introdotto l’attività in modalità flipped classroom, fornendo agli studenti il materiale multimediale idoneo all’obiettivo dell’attività stessa, cioè l’utilizzo consapevole della rete, come strumento utile per la ricerca di informazioni e non solo.

Lezione 2 (2 ore) – Attività pratica. Ho creato dei gruppi formati da tre studenti e ho proposto una caccia al tesoro, che prevedeva una serie di tappe: ognuna chiedeva di risolvere un problema pratico con l’ausilio di una risorsa del web. Ad ogni tappa, se svolta in modo corretto, è stato assegnato un punteggio.

Lezione 3 (1 ora) – Feedback e analisi criticità. Con gli esiti dell’attività a disposizione, è stata proposta un’analisi critica dell’attività in generale e delle singole tappe, per sottolineare i punti di forza e gli aspetti che, secondo il parere degli studenti, richiedevano un miglioramento (materiale fornito per la preparazione a casa, eventuale difficoltà di alcune prove, collaborazione tra studenti, ecc.).

La voce degli studenti:

  • “Il gioco a tappe è stato bello, perché ho sentito meno pressione rispetto alla solita verifica”
  • “Interessante concretizzare quanto studiato a casa”
  • “Mi sono sentito addosso una pressione positiva nel dover superare le singole prove”

Provare per credere!


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