Cos’è la didattica attiva?

È esperienza e coinvolgimento

Le metodologie didattiche attive rendono gli studenti protagonisti di una esperienza di apprendimento: non è l’insegnante al centro dell’intervento didattico, ma lo sono gli studenti, coinvolti in esperienze che richiedono di attivare conoscenze, capacità/abilità, competenze.

Quando uno studente è coinvolto in modo attivo c’è una maggiore partecipazione: se, in aggiunta, gli esiti delle esperienze proposte sono positivi, lo studente è più entusiasta nei confronti della materia e la affronta con più motivazione.

L’insegnante, non essendo più al centro dell’intervento formativo, ha il compito – in base alla metodologia didattica che propone – di coordinare, suscitare interesse, stimolare alla partecipazione, porre domande, accompagnare e guidare gli studenti in questa esperienza didattica.

È collaborazione/cooperazione

Lavorare insieme: la didattica attiva prevede che gli studenti collaborino tra loro, creando – dove possibile – percorsi condivisi. L’individualismo lascia spazio alla cooperazione, senza dimenticare la personalizzazione nella valutazione degli esiti finali.

L’aspetto relazionale è una chiave vincente: l’insegnante gioca un ruolo fondamentale nell’osservare e capire le dinamiche interne al gruppo classe, diventa mediatore di eventuali contrasti tra gli studenti e valorizza le capacità di ognuno, in base ai ruoli che assumono gli studenti nelle attività proposte.

È multidisciplinarietà

La collaborazione tra insegnanti di diverse materie è un valore aggiunto nel percorso formativo degli studenti, sia perché si valorizzano i legami tra materie diverse, sia perché – agli occhi degli studenti – il lavoro di squadra progettato e realizzato da un team di insegnanti che collaborano tra loro in modo attivo lascia un segno sicuramente positivo.

Ecco allora che la didattica attiva trova la sua piena espressione nella progettazione e nella realizzazione di interventi multidisciplinari, soprattutto grazie alle interconnessioni tra le diverse materie, valorizzate dai compiti di realtà.

È realtà

L’approccio delle didattica attiva è strettamente legato alla realtà che ci circonda: fondamentare è suscitare l’interesse degli studenti partendo da ciò che ci circonda, da ciò che accade ogni giorno.

In questo modo il percorso formativo non è astratto e slegato dalla vita di ogni giorno, ma è tutto strettamente correlato. Quando gli studenti possono “toccare con mano” le materie, crescono coinvolgimento e motivazione.

È utilizzo di tecnologie

Esiste una molteplicità di applicazioni e di risorse multimediali che possono supportare la didattica. Certo, si può “fare” didattica attiva anche senza l’utilizzo di tecnologie, ma esse vanno considerate come supporto e risorsa aggiuntiva preziosa alle metodologie attive.

La realtà extra-scolastica che vivono gli studenti è ricca di tecnologia: la scuola ha il compito di attingere, con il giusto equilibrio, a questa realtà.

Sicuramente è necessario investire sulla formazione degli insegnanti: il rinnovamento nella didattica, anche dal punto di vista tecnologico, passa attraverso le competenze e la preparazione degli insegnanti.

È ambienti innovativi

La flessibilità degli ambienti scolastici risponde all’esigenza di trasformazione della didattica: i diversi setting che l’insegnante può realizzare – grazie ai prodotti che il mercato propone – supportano l’intervento didattico, che ha sempre lo studente come protagonista principale.

La didattica attiva, comunque, non è legata necessariamente ad un ambiente innovativo all’interno dell’edificio scolastico. Attività didattiche coinvolgenti possono concretizzarsi in qualsiasi ambiente: parchi, campi sportivi, musei, piazze, ecc.